Ascoltando idee e ragionamenti di tante persone, nel tempo, ho notato che alcune idee e domande si ripetono e sono quindi comuni e diffuse. Cerco qui di seguito di raccogliere alcune possibili risposte a questi tipici quesiti.

Noi tutti nasciamo animali con potenzialità di sviluppo derivanti dall’evoluzione della nostra anima; dopo il percorso di vita, che ci trasforma profondamente, attraverso esperienze e prove anche difficili, giungiamo alla fine perdendo il legame con il nostro corpo e continuando il nostro percorso esistenziale come anime, senza più alcuna dimensione materiale. Con il decesso si perde il legame con il proprio corpo: è un cambiamento che segna la fine di un’esperienza e l’inizio di un nuovo percorso, come la metamorfosi del bruco che diventa farfalla, oppure del feto che, grazie al parto, diviene neonato. Dopo la morte materiale, la nostra anima continua la sua evoluzione nella dimensione spirituale, dove non ci sono limiti di tempo e di spazio. Una dimensione che ci appartiene anche in vita, anche se diverse persone faticano a percepirla, spesso perché ricercata su piani e sentieri che conducono lontano, invece che avvicinarci alla meta. Non siamo esseri materiali e animali che vivono un’esperienza spirituale, siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza materiale, per un tempo molto limitato rispetto all’eternità: la vita in realtà dura meno di un battito di ciglia. La percezione del tempo, tuttavia, cambia con l’avanzare dell’età.
Quando si decide di andare alla ricerca di Dio è necessario sintonizzarsi sulle giuste frequenze, ovvero le Sue: per fare un paragone, non si puo’ trovare il gusto della fragola se lo si cerca in una nota musicale.
La capacità di riconoscere le virtù è innata negli esseri umani. Le virtù sono come i colori, per ogni occasione bisogna allenarsi a individuare la composizione più efficace e confacente alla situazione specifica.
La religione, nella sua essenza ovvero il contenuto del messaggio che Dio invia a noi, non è l’oppio dei popoli, lo sono o lo possono diventare il denaro, le ideologie non aderenti alla realtà dell’essere umano, la passione cieca, i vizi che portano all’eccesso invece che alla moderazione e all’equilibrio.
Essere religiosi non significa essere per forza persone sante e perfette. Significa aver individuato la direzione di un percorso che si desidera intraprendere con fatica e impegno. Lavorare quotidianamente su se stessi per cercare con desiderio di crescere e di migliorarsi. La vita materiale prevede la convivenza continua fra anima e corpo e questo può significare una ricerca quotidiana di nuovi equilibri a seconda delle stagioni e dell’età che avanza inarrestabile. Solo chi è veramente un santo riesce a vivere ogni attimo in totale coerenza con il proprio credo e ad applicare sempre nella pratica le leggi che Dio ci ha inviato come dono, mostrandoci misericordia. Tutti gli altri che non riescono ad essere perfetti, provano ogni giorno a superare i propri limiti, facendo tanti piccoli passi avanti nella direzione verso la quale hanno rivolto il proprio cuore e la propria mente.
Per avvicinarsi a Dio non è necessario essere ricchi materialmente o dotati di particolare intelligenza, serve un cuore puro come un cristallo e lucido come uno specchio terso, per essere in grado di riflettere gli attributi di Dio, agendo secondo le virtù che possono illuminare la vita di tutti gli esseri umani. Grazie all’applicazione pratica delle virtù, con una azione, con un atto di amore, diventiamo temporaneamente strumenti, o mezzi, attraverso i quali lo Spirito Santo, quale emanazione ed espressione della grazia di Dio, fluisce e raggiunge altre anime nel mondo terreno portando benessere reale.
Lo scopo principale di questa vita terrena è acquisire le qualità spirituali che ci saranno utili nella prossima vita, proprio come nel grembo materno si sviluppano gli organi, una parte dei quali serviranno solo dopo la nascita e non durante la gestazione.
La sofferenza e le prove sono come lo scalpello dello scultore che toglie progressivamente materia dal blocco di pietra grezzo iniziale per avvicinarsi con approssimazioni successive all’essenza dell’opera d’arte che esprime e irradia bellezza e significato sublime: l’anima pura. Essere addormentati potrebbe significare non accorgersi che oltre la materia esiste una dimensione impalpabile e non rilevabile nemmeno con l’utilizzo di strumenti scientifici, che ha tuttavia moltissimi effetti sulla vita materiale quotidiana e sulla vita oltre la vita.
Chi si chiede perché se Dio veramente esiste allora permette che accadano eventi molto dolorosi per tante persone, causa anche di grandi sofferenze, potrebbe provare a cambiare angolo visuale sulla vita: Come detto, dura meno di un battito di ciglia rispetto all’eternità. Inoltre è importante riconsiderare la posizione che l’essere umano occupa rispetto ad altri livelli di esistenza come i messaggeri di Dio e lo Spirito Santo o ancora di più, Dio stesso. Noi non possiamo essere in grado di comprendere in modo completo e in ogni momento il significato degli eventi che si intersecano con la nostra vita e si concatenano con altri innumerevoli eventi e moltissime altre vite. Il libero arbitrio contraddistingue il rango degli esseri umani dotati potenzialmente di capacità di pensare, comprendere, volere e agire. Gli eventi naturali non dipendono dal volere degli esseri umani e fanno parte della natura della realtà materiale. La sofferenza in alcuni casi è necessaria per raggiungere obiettivi più importanti: per esempio il medico in alcuni casi deve eseguire interventi che possono essere dolorosi per il paziente, tuttavia sa che queste operazioni portano alla guarigione e quindi ad una condizione migliore. Similmente, quando un bambino impara a camminare, i genitori non possono tenerlo continuamente per non farlo cadere, altrimenti non impara, e’ necessario dargli la possibilità di sperimentare qualche caduta per poter imparare.
Quando si parla di creazione di Dio e’ importante riflettere sul fatto che la teoria creazionista non è in contrasto con il concetto di evoluzione dell’essere umano, in quanto la creazione di Dio e’ continua e infinita nel passato e nel futuro.

