Alla ricerca della vera felicità

Spunti di riflessione su un tema molto sentito da tutti, alcuni punti di vista per suscitare ulteriori considerazioni da parte del lettore, nel rispetto del fondamentale principio della libertà del pensiero.
Premessa
Si tratta di un tema molto sentito da tutti e ognuno lo elabora interiormente in modo diverso, raggiungendo risultati altrettanto differenti. Le considerazioni che seguono sono un mio punto di vista personale che vuole essere uno spunto di riflessione e anche un punto di partenza per ulteriori considerazioni, nel rispetto del fondamentale principio della libertà di pensiero.
La felicità
Tutti sono alla ricerca della vera felicità. Essa sembra arrivare quando raggiungiamo obiettivi superiori alle nostre aspettative. Purtroppo, spesso capita che si sia convinti di trovare la felicità quando si raggiungano mete che in realtà non fanno altro che allontanarcene. Questo ci deve invitare a riflettere meglio dove e come andare alla ricerca di questa meta tanto desiderata.
La vita può essere paragonata a un film oppure a un’opera teatrale?
La vita ci assegna un “personaggio” e noi dobbiamo interpretarlo al meglio, liberi di decidere con quanto impegno e con quali intenzioni lo rappresenteremo nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. La realtà in cui viviamo è complessa e poliedrica. Sin da quando eravamo nel grembo di nostra madre e subito dopo quando siamo nati e poi cresciuti, abbiamo acquisito gradualmente la capacità di riconoscere e comprendere livelli o strati sempre più elevati dei “mondi” che ci circondano e di interagire con essi. Ogni essere umano che viene concepito ripercorre in pochi mesi lo sviluppo biologico che la specie umana ha attraversato nel corso di milioni di anni di evoluzione. In realtà tutti i mondi che ci circondano sono in equilibrio e anche l’essere umano, che ne fa parte, necessita di essere in equilibrio con tutte le realtà di cui fa parte. Dato che tutto è in continuo mutamento, l’equilibrio è dinamico. Questo vale anche per noi, che ci muoviamo su un percorso che può andare, rispetto alla meta della vera felicità, verso la luce oppure verso le tenebre e questa direzione la possiamo decidere noi anche quando si verifichino eventi che ci disturbino o che ci mettano alla prova.
Quanti e quali sono i “mondi” che ci circondano e che fanno parte di noi?
Sono almeno tre: la realtà materiale, la realtà razionale e la realtà spirituale. Se non tendiamo ad avvicinarci all’equilibrio e all’armonia con questi tre mondi non potremo essere veramente felici. È quindi necessario conoscere questi tre mondi per capire come funzionano e su quali equilibri si basano.
La realtà materiale
È oggi la più conosciuta e riconosciuta. La scienza studia questa realtà infinita ed eterna, ma nonostante i recenti significativi progressi anche tecnologici, esistono ancora molti interrogativi senza risposta, per cui siamo ancora lontani dal conoscere tutte le sue verità. Basti pensare, per esempio, alle numerose malattie ancora oggi incurabili. La conoscenza della verità è lo scopo della conoscenza di tutti i “mondi” nei quali viviamo. Purtroppo, gli esseri umani non hanno la capacità di conoscere la verità assoluta a causa della limitatezza che li contraddistingue. La realtà è formata da più aspetti. Li possiamo paragonare alle facce di un poliedro. La verità assoluta invece è paragonabile a una sfera, caratterizzata da un numero infinito di aspetti che gli esseri umani non sono in grado di analizzare tutti insieme contemporaneamente. Con la creazione di computer sempre più evoluti si stanno aprendo nuovi scenari per l’analisi e lo studio della realtà materiale che ci aiuteranno a conseguire nuovi traguardi nella scoperta di verità scientifiche: questo potrà in parte generare benessere per il genere umano.
La realtà razionale
È superiore alla realtà materiale. Nel corso dei millenni gli esseri umani sono passati attraverso diversi stadi di evoluzione e sviluppo. L’homo sapiens sapiens rappresenta una nuova fase di crescita che ha permesso agli esseri umani di accedere alla comprensione di concetti più complessi e di portare livelli di benessere superiore a percentuali progressivamente più ampie dell’umanità. Grazie ad essa oggi gli esseri umani sono in grado, utilizzando anche la capacità di immaginazione, di gestire la realtà materiale in base alle proprie esigenze raggiungendo traguardi in passato impensabili: per esempio possono volare in aereo da un capo all’altro del mondo in poche ore.
La realtà spirituale
Anche la realtà spirituale fa parte della natura dell’essere umano e si esprime nella crescita e nello sviluppo delle virtù che ne sono l’aspetto fondamentale. A questo proposito è molto utile, per approfondimenti sul tema delle virtù, il testo “Guida familiare alle virtù” di Linda Kavelin Popov, Dan Popov, John Kavelin. La realtà spirituale è una dimensione che tante persone trovano difficile da affrontare. Una domanda viene spontanea: se è possibile misurare le dimensioni di un oggetto, il suo peso e altre sue grandezze materiali, come si può misurare l’amore per i figli, per il coniuge, per i genitori? L’amicizia, il rispetto, la comprensione? Queste sono le dimensioni spirituali: esse non sono materiali e quindi misurabili. Tuttavia, esistono e infatti hanno un peso significativo anche sulla realtà materiale perché sono più importanti e perfino superiori alle dimensioni materiali. Un esempio per capire la loro superiorità: se le capacità razionali sono in grado di realizzare traguardi e strumenti materiali utili agli esseri umani, il passo successivo è decidere come utilizzare questi strumenti. Si possono trasformare in strumenti di sofferenza, ingiustizia e malessere oppure diventare strumenti benefici per tutti, capaci di produrre risultati positivi e benessere per l’umanità. Le virtù e le qualità spirituali sono in grado di indirizzare le scelte che facciamo verso la luce invece che verso le tenebre.
L’essere umano ha la necessità innata di muoversi verso queste mete spirituali, che sono come una luce per l’anima. Questo bisogno deriva dal fatto che l’Ente che ha creato tutti i mondi ha plasmato gli esseri umani dotandoli della capacità di conoscere i Suoi attributi e di conseguenza di desiderare di avvicinarsi il più possibile ad essi in pace e in armonia. Oggi ci troviamo all’inizio di una nuova fase dello sviluppo degli esseri umani, la nascita di una nuova generazione che potremmo definire homo spiritualis.
Alla domanda che cosa è la spiritualità e che cosa significa essere spirituali le persone danno molte risposte diverse: essere parte di una comunità religiosa, pregare, credere in Dio, frequentare un luogo di culto (sinagoga, chiesa, moschea, tempio, ecc.), credere nell’esistenza dell’anima e dello spirito, vivere in solitudine come gli asceti, credere nei miracoli e altro ancora. Nessuna di queste risposte ci aiuta ad avvicinarci al concetto di spiritualità.
Amore, conoscenza, volontà, pensiero positivo e azione sono gli ingredienti necessari per dare espressione concreta alla spiritualità. La dimensione spirituale non è quindi in contrapposizione con la realtà materiale bensì deve migliorare gli aspetti materiali della comunità umana.
Per quanto riguarda l’esistenza di un Creatore ognuno deve trovare la propria risposta, l’importante è non perdere la curiosità e la voglia di indagare e cercare continuamente di dare una più completa espressione alla dimensione spirituale della propria esistenza. Dall’osservazione della realtà possiamo dire che nessuno dei bellissimi quadri che conosciamo si è dipinto da solo o si è formato per caso, siamo certi che un pittore ha saputo mettere insieme i colori sulla tela per ottenere quel risultato speciale. Se esiste un quadro, esiste sempre anche un pittore che lo ha dipinto, così come se esiste un pezzo di pane, esiste anche un fornaio che lo ha preparato. Il fornaio ha un rango superiore al pane così come il pittore ha capacità e perfezioni superiori a quelle del quadro. Se esiste l’essere umano, esiste anche un Creatore che ha tutte le perfezioni necessarie per dare vita al genere umano. Un’altra riflessione utile è che, se esiste la povertà, esiste anche la ricchezza, se esistono la debolezza e la malattia, esistono anche la forza e la salute, se esiste ciò che perisce, esiste anche ciò che eterno e se esiste l’imperfezione, allora esiste anche la perfezione.
L’anima
Pur potendo scrivere moltitudini di parole sul tema dell’anima, non saremmo comunque mai in grado di capire la sua essenza. Tuttavia, per provare almeno ad averne una comprensione superficiale, possiamo paragonarla a uno specchio che abbia la capacità di riflettere gli attributi di Dio, come uno specchio riflette i raggi del sole. Noi possiamo tenere lo specchio più o meno pulito oppure possiamo lasciare che si ricopra di polvere finché non sarà più in grado di riflettere nulla. A questo punto l’anima non sarà più capace di rispecchiare le virtù divine, come l’amicizia, il rispetto, la comprensione, eccetera. Sembrerà che essa non esista perché non produce effetti, ma in realtà essa è solo “latente” anche in coloro che hanno trascurato di prendersene cura e di tenerla “pulita”. Essa non è un oggetto materiale ma può esercitare potenti effetti benefici sul mondo materiale. Lo possiamo capire ripensando a una situazione nella quale ci siamo chiesti che cosa fosse giusto fare. Ci abbiamo riflettuto molto a lungo e in profondità rivolgendoci alla nostra anima. Se abbiamo tenuto lo specchio dell’anima libero dalla polvere essa, rispecchiando le virtù divine, ci avrà aiutato a dare una soluzione ispirata a quelle virtù: giustizia, amicizia, comprensione e saggezza. Al contrario, se avremo permesso che lo specchio della nostra anima venisse ricoperto dalla polvere, essa, priva delle virtù divine, non ci avrà dato buoni consigli e ci avrà condotto solo sulle vie egoistiche della realtà materiale del nostro corpo.
È evidente, dunque che molti di coloro che si chiedono cosa sia l’anima e se essa esista davvero, la vanno a cercare nella dimensione materiale e pertanto non la trovano. È quasi come se cercassimo il gusto della fragola in un suono utilizzando l’udito. O più esattamente, è come se cercassimo di spiegare una virtù esponendone impossibili dimensioni fisiche, come la lunghezza, la larghezza, il peso, la densità o il volume.
Anche per quanto riguarda l’esistenza e la natura dell’anima ognuno deve trovare la propria strada verso una migliore comprensione di questo aspetto della vita umana, l’importante è non perdere la curiosità e la voglia di indagare e di ricercare continuamente un ampliamento della propria comprensione.
La felicità in vita e oltre…
Quindi se saremo in grado di muoverci verso l’equilibrio e l’armonia con questi tre mondi dei quali facciamo parte allora ci avvicineremo sempre più, anche in vita, alla vera felicità e impareremo a identificarla evitando i tranelli dell’illusione.
Quando mia figlia aveva circa sei anni mi chiese:” Di che cosa è fatto Dio?” Io risposi:” della stessa sostanza dell’amore, dell’amicizia, del rispetto, della giustizia, della felicità, della purezza, della cortesia, della gratitudine, eccetera.
Il Creatore è inconoscibile nella Sua essenza a causa delle modeste capacità della nostra comprensione, dovute al livello dell’esistenza alla quale noi apparteniamo di gran lunga inferiore alla Sua. Fortunatamente noi possiamo riconoscerLo attraverso i messaggi che Egli ci invia per il tramite dei suoi Messaggeri. Essi sono specchi perfetti che riflettono la perfetta immagine di Dio e sono in grado di trasmetterci i Suoi messaggi in un linguaggio a noi comprensibile se veramente vogliamo ascoltarlo e comprenderlo, sintonizzandoci sulla loro frequenza.
È difficile capire bene il concetto di creazione. Se Dio è Creatore, è logico pensare che esso possa esistere senza una creazione? Pertanto, sembra proprio che i mondi di Dio siano sempre esistiti e sempre esisteranno. Noi esseri umani nasciamo da due cellule che si fondono a formarne una sola, completamente nuova. Quell’unica cellula poi si moltiplica a formare un elemento composto da moltissime cellule, il corpo. Dopo un congruo periodo di tempo, questa moltitudine di cellule aggregate si disgregano e il corpo muore. L’anima invece è un elemento semplice e come tale sopravvive al corpo vivendo in eterno nei mondi spirituali, nei quali percorre fasi di sviluppo ulteriori.
La dimensione spirituale non ha limiti di spazio e di tempo. Lo possiamo capire, anche durante la vita materiale, perché l’anima ci permette di accedere al mondo spirituale. Per esempio, nella dimensione materiale il perdono e il pentimento non hanno ragione d’essere. Un vaso rotto non tornerà mai più ad essere quello che era, al massimo si possono incollare i cocci. Invece nella dimensione spirituale che non ha limiti di tempo e di spazio il perdono e il pentimento sono elementi reali, importanti e verificabili. La persona realmente pentita è una persona rinnovata. Il perdono cancella l’odio e il risentimento.



“Dicono che prima di entrare in mare
il fiume tremi di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano”.
(Khalil Gibran)
La religione
Dio non ci abbandona mai e, quando è necessario, ci invia un Messaggero per confermare le leggi spirituali fondamentali inviate dai Messaggeri venuti prima di Lui e ampliare i loro messaggi con nuovi concetti adatti alla maturità degli esseri umani di quell’epoca. Se Dio ci inviasse messaggi di portata superiore alla maturità dell’epoca sarebbe come se ci esponesse a una luce tanto forte da abbagliarci e perfino accecarci.
Oggi ben pochi comprendono che cosa sia la religione. Essa non è una serie di riti, usi, costumi e tradizioni, da ostentare come una bandiera. Non è nemmeno un’etichetta in base alla quale distinguere le varie popolazioni. Essa è l’insieme dei messaggi (plurale) che Dio ci ha inviato. Questi messaggi contengono leggi spirituali la cui applicazione ci consente di vivere in armonia e di crescere in tutte le dimensioni: materiale, razionale e soprattutto spirituale. I messaggi di Dio sono progressivi. Egli ce li manda come gesti d’amore e misericordia verso di noi. Pertanto, la religione è da una parte un invito, un suggerimento amorevole, l’indicazione di una strada che ci conduce verso la luce, dall’altra è legge e come tale non è diversa da quelle della natura che riguardano il mondo materiale. È possibile sfidare le leggi della natura? Certamente sì, ma ogni sfida ha una conseguenza. Peresempio, se tocco il fuoco mi brucio. Chiunque desideri crescere in tutte le dimensioni, materiale, razionale e soprattutto spirituale, deve semplicemente attenersi a quelle leggi. A seconda delle fasi di crescita e maturità della nostra vita siamo più o meno in grado di comprendere l’importanza e l’utilità di queste leggi spirituali e nelle situazioni in cui non riusciamo a capirle in parte o del tutto, ci è sicuramente di aiuto cercare di rispettarle con fiducia e conforto, pensando che sono come l’invito e il consiglio di un genitore amorevole molto più esperto e sapiente e più saggio di noi.
Studiare e impegnarsi per comprendere il messaggio con intenzioni pure e con autentica curiosità è il primo passo verso la felicità. Conoscere il messaggio di Dio è come conoscere Dio e comprendere le caratteristiche del Suo messaggio dai risultati ottenuti mettendolo in pratica ci porta ad amarLo per il grande dono che ci ha fatto.
Chiunque utilizzi il messaggio di Dio per obiettivi e vantaggi personali e spesso esclusivamente materiali che esulano completamente dallo scopo per cui esso è stato inviato all’umanità Lo tradisce. Spesso queste persone assumono atteggiamenti fanatici, solo per convincere gli altri e se stessi di una loro pretesa sincerità. Il fanatismo non ha nulla a che fare con la religione. è una sua distorsione o addirittura l’opposto.
Il fatto che inizialmente, quando siamo in presenza di un nuovo messaggio, i credenti di una fede recente siano relativamente in pochi non è parametro per confondere una religione con una setta.
Per riconoscere un messaggio di Dio è necessario valutarne attentamente i frutti utilizzando la propria testa, l’intuito e soprattutto l’anima: “Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.” (Matteo 7,15 – 20).
Religione e scienza devono essere in armonia.
La scienza e la religione si occupano della medesima realtà descrivendola da due punti di vista diversi: quello materiale e quello spirituale. La scienza senza la religione sfocia nel materialismo e la religione senza la scienza porta alla superstizione, antitesi della conoscenza. Per questo motivo devono essere in armonia. La scienza, se utilizzata con l’intenzione di portare del bene all’umanità, pace e prosperità, allora diviene uno strumento di conoscenza che illumina la vita. Allo stesso modo la religione, compresa e messa in pratica con intenzioni sincere e positive è strumento di pace, armonia e benessere.
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